- Indirizzo: Frauenmuseum, Via Mainardo, Merano, BZ, Italia
- Categoria: Centri Culturali, Musei, Teatri
Museo delle donne / Frauenmuseum
Dal 1988
Bio in breve: Il Museo delle Donne di Merano si propone come vivace luogo d’incontro culturale. Facilita la comprensione reciproca, il rispetto e lo scambio tra generi, gruppi linguistici e culturali, religioni, ideologie, identità di genere, preferenze sessuali, età, abilità e persone provenienti da situazioni sociali differenti. Il Museo delle Donne è stato progettato da donne* per rendere visibili i saperi, le esperienze e le auto-rappresentazioni femminili. Comunque è un luogo aperto a chiunque, poiché solo insieme possiamo riscrivere la storia e offrire pari opportunità e dignità a ogni persona. Il Museo delle Donne di Merano è uno dei musei femminili più antichi d’Europa. È stato fondato nel 1988 da Evelyn Ortner (1944-1997), un’appassionata collezionista che ha capito fin da subito come l’abbigliamento femminile rispecchi i diversi ruoli ricoperti dalle donne nelle diverse epoche storiche. Dopo l’apertura del primo negozio di seconda mano altoatesino a Merano negli anni Ottanta, Evelyn Ortner decise di esporre la sua collezione privata nell’allora “Piccolo museo dell’abito e della chincagliera”. Nel 1993 fondò, assieme ad una rete di donne, l’associazione vera e propria: “Museo della donna – La donna attraverso i secoli”, diventandone la prima direttrice. Purtroppo non per molto, visto che Evelyn venne a mancare nel 1997, all’età di soli 52 anni a causa di una malattia. Oramai da oltre trenta anni il Museo delle Donne è gestito dal team operativo, il Consiglio Direttivo e una fitta rete di donne e qualche singolo uomo, che contribuiscono a livello volontario. Il museo così è riuscito a farsi conoscere ben oltre i confini della nostra provincia, potendo contare su una forte rete internazionale. Nel 2000 è nato così il primo accordo di partenariato oltreoceano, con il “Museo delle Donne Henriette Bathily” in Senegal. Sono seguite molte altre collaborazioni e alleanze, finché nel 2008 a Merano, sotto il patrocinio della giudice iraniana Shirin Ebadi (Premio Nobel per la Pace), venticinque donne rappresentanti di cinque continenti diversi, hanno partecipato al Congresso Internazionale dei Musei delle Donne decidendo di fondare una rete comune. È stato l’inizio di una cooperazione mondiale tra i musei delle donne, ufficializzata nel 2012 in Australia con la fondazione della rete “International Association of Women’s Museum” (IAWM). La cui sede amministrativa è tuttora al Museo delle Donne di Merano, che dal 2010 é nell’ex monastero delle Clarisse, in Via Mainardo 2, a Merano. La gestione del Museo delle Donne dopo Evelyn Ortner (1993-1997) è passata ad Astrid Schönweger (1998-2004), e poi per molti anni è rimasta nelle mani di Sissi Prader (2005-2021). Da gennaio del 2022 è subentrata Sarah Trevisiol. Tale lavoro è stato possibile solo grazie al costante contributo da parte di numerose persone del contesto locale e internazionale, grazie al quale molti altri ostacoli futuri potranno essere superati.
Femminista perché: Il Museo delle Donne di Merano ha come obiettivo di rendere visibili le donne* in tutti i settori della società. A tal fine, ricerca ed espone beni materiali e immateriali delle donne*, la loro storia, la loro vita, le loro arti e le loro culture. Le realtà dimenticate e perdute devono essere riscoperte affinché le donne* appaiano come protagoniste attive della storiografia. Allo stesso tempo è necessario che emergano in modo critico contesti sociali e ruoli di genere convenzionali. Il Museo delle Donne vuole contribuire a rendere visibile le rappresentazioni femminili come elemento fondamentale del patrimonio culturale già esistente. Grazie a mostre, workshop, eventi, tavoli di discussione e contributi sul blog, chiunque può partecipare alla riflessione e alla realizzazione di una società più equa. Gli ambiti di competenza del Museo delle Donne sono:
- Lavoro di divulgazione mediante mostre, eventi e conferenze
- Sviluppo di testi, materiali visivi e mostre inclusivi e rispettosi delle differenze di genere
- Attività educative e di orientamento (scuole, giovani, famiglie e adulti)
- Attivismo diretto per un cambiamento strutturale e politico della società
- Lavoro di rete con partner locali e internazionali
- Sensibilizzazione tramite canali di comunicazione digitali
- Promozione e partecipazione alla ricerca di genere
- Archiviazione di tutti i contenuti, le mostre e gli eventi realizzati fino ad oggi
- Ampliamento della biblioteca specializzata
- Ampliamento e conservazione della collezione di abiti storici e oggetti di uso quotidiano
*Donne = questo termine comprende tutte le persone che si identificano come donne.
Grida di gioia: Guardiamo al passato con occhio critico per capire meglio il presente e plasmare insieme il futuro!
–
Segnalazione a cura di GLTeam
Questa pagina è stata compilata con dati ed informazioni raccolte tramite uno dei due form per le segnalazioni e quando possibile (quasi sempre) verificate/integrate visitando i canali web/social della realtà indicata.
- Se desideri aggiornare alcune informazioni riguardo la realtà femminista che rappresenti oppure se la realtà femminista che rappresenti è già stata mappata da una segnalazione esterna alla tua organizzazione ma desideri modificare/correggere/integrare dati ed informazioni che la riguardano, ti invitiamo a ricompilare il form “Italia Femminista: segnala una realtà che rappresenti” oppure ad inviare una mail a mappa@gioialibera.it con oggetto “MODIFICA – Nome Realtà Mappata”: provvederemo ad aggiornare la tua pagina quanto prima e ti informeremo via mail appena fatto!
- Se invece desideri rimuovere la realtà che rappresenti da questa mappatura collettiva, puoi inviare una mail a mappa@gioialibera.it con oggetto “ELIMINA – Nome Realtà Mappata” e nel corpo della mail scrivere il proprio ruolo nell’organizzazione mappata e la motivazione della richiesta di cancellazione: verificata l’autenticità della richiesta, provvederemo ad eliminare la tua pagina e ti informeremo via mail appena fatto!
- Per qualsiasi altra questione relativa alla mappatura collettiva dell’Italia Femminista promossa da gioia libera tuttə, scrivi sempre a mappa@gioialibera.it