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NoiDonne

Dal 1944

Bio in breve: Donne, politica, cultura e attualità dal 1944. Dalla Resistenza alla contemporaneità valorizzando le differenze con coraggio e impegno attraverso l’informazione. Nel panorama editoriale italiano ed europeo ‘NOIDONNE’ rappresenta un raro esempio di continuità editoriale che dal 1944 racconta – con espressioni professionali di alto livello e con attenzione al contesto culturale e politico nazionale ed internazionale – le attività, le conquiste, i pensieri e i movimenti delle donne. Lo sguardo di genere sulla realtà, attraverso le sue molteplici sfaccettature, è la scelta di campo che ha sempre scandito un percorso giornalistico scritto da donne. Le prime edizioni di ‘Noi Donne’ risalgono al 1937 a Parigi – sotto la direzione di Marina Sereni – e sono espressione dell’associazione (facente capo all’Unione popolare) che raccoglieva le donne antifasciste emigrate in Francia. Nel 1944, nel pieno della Resistenza e della lotta contro il nazifascismo, le pubblicazioni riprendono in Italia con edizioni regionali prodotte e diffuse clandestinamente, in condizioni difficili e di altissimo rischio personale [nel nostro Archivio storico queste edizioni sono oggi consultabili]. A partire dal luglio 1944 ‘Noi Donne’ esce dalla clandestinità ed è stampato a Napoli sotto la direzione di Laura Bracco, con l’infaticabile apporto di Nadia Spano e la collaborazione di Rosetta Longo. Già al terzo numero, redazione e amministrazione sono trasferite a Roma e a Laura Bracco si affianca Vittoria Giunti, insegnante che usciva dalla lotta antifascista clandestina. “Gli intendimenti con cui il giornale usciva – scrive Marisa Rodano in un reprint del 1977 – erano chiari: essere un giornale per tutte le donne, costituire un legame per tutte le energie femminili vogliose di battersi per sconfiggere il fascismo e partecipare direttamente alla costruzione di un’Italia diversa, far conoscere la lotta delle donne nell’Italia occupata, sollecitare nell’Italia liberata lo sviluppo di un movimento di donne”. La formula scelta è quella di un foglio politico che però non rinuncia a parlare di temi che “tradizionalmente le donne sono abituate a trovare nei periodici ad esse diretti: narrativa, moda, cucina…”. L’attenzione è dedicata alle lotte alle contadine per abolire la consuetudine feudale delle regalie dovute ai padroni, alle azioni di rivendicazione per il cibo, all’impegno fattivo delle donne per riaprire le scuole in una Roma distrutta dai bombardamenti, ma insieme alla ripresa della vita democratica e associativa delle donne. Inizialmente mensile, negli anni successivi la periodicità diventerà quindicinale e poi settimanale sotto la lunga direzione di Giuliana Dal Pozzo e di Miriam Mafai. Tornerà ad essere mensile nel 1981, mantenendo tale cadenza fino al dicembre 2016 quando, sospese le edizioni in versione cartacea, si potenziano le varie declinazioni diffuse attraverso la rete virtuale: dal sito al settimanale on line fino ai social. Fino agli ani Novanta ‘Noi Donne’ è stata la rivista dell’UDI – Unione Donne in Italia, un rapporto dinamico che dal 1944 nel tempo si è modificato arrivando alla completa autonomia. Le giornaliste che hanno diretto ‘NOIDONNE’ dal 1944: Rina Piccolato, Nadia Spano, Luara Bracco, Vittoria Giunti, Dina Rinaldi, Maria Antonietta Macciocchi, Milla Pastorino, Benedetta Galasi-Beria, Miriam Mafai, Giuliana Dal Pozzo, Vania Chiurlotto, Anna Maria Guadagni, Mariella Gramaglia, Franca Fossati, Bia Sarasini, Tiziana Bartolini. Il giornale arriva alle soglie del 2000 nel pieno di una pesante crisi finanziaria che è superata – dopo una profonda riorganizzazione – grazie ad un riassestamento interno e ad un riposizionamento nel mercato editoriale. Tale fase è stata espressione della generosità e professionalità che tante amiche hanno messo a disposizione di una rinnovata rete di contatti e contaminazioni avviata sotto la direzione di Tiziana Bartolini. Il sito e il settimanale online sono la conferma dell’impegno al servizio di un progetto editoriale di genere che ha mostrato di saper essere dinamico, aperto alle innovazioni anche tecnologiche e sensibile alle potenzialità della rete e dei social media. L’Archivio storico di ‘NOIDONNE’ è un patrimonio nazionale culturale e giornalistico. La possibilità di consultarlo è preziosa occasione – soprattutto per le giovani generazioni – di conoscere la storia contemporanea e alcuni particolari aspetti quali le lotte delle donne, che sono parte importante dell’evoluzione della nostra democrazia. Rendere fruibile online tale Archivio è un grande obiettivo per il quale siamo impegnate, anche allo scopo di tutelare le edizioni cartacee originali che cominciano a deteriorarsi. Nel 2017 è stata infatti avviata la sua digitalizzazione, a cominciare dalle edizioni clandestine del 1944/45. Con nuovi progetti e campagne mirate continuiamo a raccogliere fondi per completare e valorizzare la digitalizzazione dell’Archivio storico.

Femminista perché: La rivista Noi Donne pubblica con continuità dal 1944 e ha dato voce fin dalle sue origini alle donne prima resistenti e clandestine, poi protagoniste della Costituente e della battaglia per il diritto al voto, passando quindi attraverso la ricostruzione, il boom economico, il Sessantotto, gli anni Settanta e il movimento femminista, la caduta del muro di Berlino, la fine del secolo e l’inizio del nuovo millennio, costituendo prisma vitale per comprendere le modificazioni dell’Italia, dell’Europa e del mondo contemporaneo dalla seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri. La convenzione siglata nel 2018 tra il Dipartimento di Studi Umanistici di Roma Tre e Noi Donne nelle persone del Direttore Manfredi Merluzzi e dalla Direttora Tiziana Bartolini insieme a Costanza Fanelli, Presidente della Cooperativa editoriale Libera Stampa, vuole valorizzare il patrimonio culturale, storico, artistico e letterario che la rivista costituisce tramite la digitalizzazione del suo archivio dal 1952 in poi, proseguendo quanto già intrapreso in occasione delle celebrazioni per i Settanta anni del voto alle donne in Italia nel 2016 con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui al link dell’Archivio storico. Si tratta di un patrimonio riconosciuto come bene di interesse storico e culturale dalla Soprintendenza archivistica del Lazio, con atto del 28 febbraio 2000, che il Dipartimento di Studi Umanistici si propone di valorizzare anche con iniziative intese a far conoscere la rivista e il suo contributo alla storia culturale contemporanea, come accaduto nell’incontro di presentazione del progetto che ha avuto luogo giovedì 11 aprile 2019 nella sala del Consiglio del DSU, al quale hanno partecipato il Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Manfredi Merluzzi, la responsabile dell’Archivio Storico di Noi donne Costanza Fanelli, la Direttora della rivista Tiziana Bartolini, la responsabile scientifica del progetto Laura Fortini, la responsabile tecnica Monica L’Erario.

Grida di gioia: NoiDonne!

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Segnalazione a cura di GLTeam

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