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Occupo, Boicotto, Hacking!

Qui trovi una pagina di consigli e risorse per la tua resistenza e autodifesa digitale! Una raccolta sempre incompleta ma costantemente aggiornata, a cura della redazione di gioia libera tuttə, grazie al contributo di tuttə.

Questa pagina nasce con l’articolo Hacking del sé (di Alice Lou) pubblicato dopo averlo condiviso attraverso una lettura come introduzione ad un laboratorio di autocoscienza sull’utilizzo dei social media, svolto L’8 Marzo 2025 con Non Una Di Meno – Prato (presso lo spazio del sindacato Sudd Cobas, insieme al Comitato 25 Aprile Prato e al Collettivo di Fabbrica GKN Insorgiamo). Davanti l’allineamento delle Big Tech statunitensi (proprietarie delle tecnologie digitali, piattaforme web e social network di massa) alla politica fascista, sessista e razzista, anti-gender, antilgbtqista, antifemminista e oppressiva, della nuova presidenza di Trump/Musk, ci siamo chiestə: occupare o boicottare? Altrimenti?

La sintesi dell’attuale posizionamento di GLT è nel titolo di questa pagina: Occupo, Boicotto, Hacking! Spiegato in breve, in tre punti: 1) vogliamo occupare tutti gli spazi possibili, anche quelli digitali; 2) vogliamo boicottare quando il boicottaggio non è un danno al nostro attivismo, il cui desiderio/obiettivo è raggiungere più persone possibili (la nostra “bolla” è bella ma inutile se non riesce a comunicare anche a-e-con chi sta fuori); 3) vogliamo hackerare il sistema in cui viviamo a partire dalla cura della nostra consapevolezza, anche digitale, e quindi conoscere tutte le alternative esistenti a X, Meta, Google & Co. per poter scegliere quali, quando, come e perché usarle, in base alle nostre possibilità, strategie, desideri, obiettivi.

Attenzione! Ci scusiamo in anticipo per le varie lacune e importanti mancanze. La pagina di questo feminist hacking database è però in costante aggiornamento: per condividere segnalazioni e suggerimenti, non esitare a scriverci. 💜 Grazie di cuore, GLTeam

Risorse e strumenti

Gruppi

  • Comunità A/I (www.autistici.org / www.inventati.org): gruppo che nasce nel 2001 dall’incontro di individualità e collettivi provenienti dal mondo antagonista e anticapitalista, impegnati a lavorare con le tecnologie e attivi nella lotta per i diritti digitali; ad oggi rappresenta il maggiore server europeo autogestito che eroga servizi per l’attivismo: “Crediamo che questo non sia affatto il migliore dei mondi possibili. La nostra risposta è offrire ad attivisti, gruppi e collettivi, piattaforme per una comunicazione più libera, come per esempio email, blog, mailing list, instant messaging e altro.”
  • Ippolita (www.ippolita.net): gruppo di ricerca indipendente e di formazione indisciplinare che dal 2004 si occupa di culture digitali, filosofia dell’informatica, tecnopolitica, editoria e formazione, con un taglio femminista e libertario.
  • Etica Digitale: gruppo di attiviste e attivisti che si occupa di riportare la persona e i diritti al centro del dibattito tecnologico. Lo fa tramite la divulgazione, la ricerca in ambito filosofico e digitale, la stesura di articolo e la creazione di spazi digitali dove discutere di queste tematiche, mirando ad un pubblico ampio, variegato e non specializzato. Tra i suoi progetti, un percorso sulla privacy come PrivaSì, e incontri faccia a faccia. Vuole mettere in discussione una visione tecnosoluzionista della tecnologia e la centralizzazione dei processi digitali in mano a poche grosse aziende che si stanno rendendo responsabili di grosse violazioni dei diritti umani, danni all’ambiente e alla salute mentale delle persone! [eticadigitale.org]
  • Framasoft: associazione francese no-profit nata nel 2004 e finanziata da donazioni, con una dozzina di dipendenti e trenta volontari (un gruppo di amici!) che vogliono contribuire ad una società improntata alla giustizia sociale, dove il digitale permette alle persone di emanciparsi, controcorrente rispetto all’immaginario del capitalismo di sorveglianza; Framasoft lavora per “degooglizzare internet” rivolgendosi alle persone che vogliono liberare le proprie pratiche digitali ed essere parte del cambiamento sociale. Sul loro sito leggiamo: Qual’è il problema? I giganti del web sono così potenti da esercitare un dominio tecnico, economico, culturale e politico sulle nostre società. Questi domini pongono molti problemi alle nostre libertà: capitalismo di sorveglianza; deriva democratica; chiusura a un’unica visione della società; centralizzazione dei dati e dell’attenzione. Quali sono le soluzioni? Le comunità del software libero offrono alternative etiche alle piattaforme centralizzate dei giganti del web: è possibile trovare servizi affidabili che rispettano la nostra privacy! Decostruire e cambiare le nostre abitudini digitali significa anche impegnarsi quotidianamente. Ecco alcuni link per aiutarvi nella vostra emancipazione: trovare un host web di fiducia con i CHATONS; usare un servizio libero offerto da Framasoft o dai CHATONS; trovare un software libero con Framalibre (solo in francese); utilizzare le reti sociali decentralizzate nel Fediverso. [framasoft.org/it/]

Progetti

  • Fediverso: parola composta da “federazione” e “universo” che si riferisce ad un insieme di server federati (vale a dire interconnessi) utilizzati per la pubblicazione sul web (ad esempio social network, microblogging, blogging o siti web) e l’hosting di file, ma che, pur essendo ospitati in modo indipendente, possono comunicare tra loro. Qui un elenco dei progetti di questa comunità: fediverse.info/explore/projects. [fediverse.info]
  • Le Alternative: all’interno di questo sito è possibile trovare alternative etiche a tutti i prodotti di Google come Gmail e Chrome, e di moltissime altre realtà mainstream come ad esempio Whatsapp. “Abbiamo iniziato la nostra avventura nell’ottobre del 2019. I prodotti che non vedete all’interno del sito generalmente è solo perché devono ancora essere testati: tutto quello di cui scriviamo, infatti, è sempre stato provato prima.” [www.lealternative.net]
  • PrivaSì: un percorso sulla privacy creato da un gruppo di volontari (Etica Digitale), con l’intento di sensibilizzare le singole persone riguardo l’uso e abuso dei dati al giorno d’oggi. Tramite semplici spiegazioni, guide e, soprattutto, mostrando mezzi alternativi che rispettino la persona, si vuole dimostrare come si possa effettivamente riprendere in mano la propria privacy e, più in generale, la propria intimità. PrivaSì, infatti, nasce per analizzare il discorso privacy da più punti di vista. Non solo quello di sicurezza, bensì anche quello etico, più umano. Per esempio, la domanda che forse dovresti porti non è “cosa mi importa se tanto non ho nulla da nascondere?” ma “perché dovrei condividere con una macchina cose che, se sommate, non direi neanche alla persona più cara?” – Inizia il percorso!

Server

  • Cisti: server che si definisce “uno spazio digitale liberato, scapestrato e autogestito, anticapitalista, antifascista, antirazzista, antisessista” e che racconta di essere nato “nelle fumose stanze dell’hacklab underscore di Torino, un laboratorio di sperimentazione e critica tecnologica lontano dalle logiche del profitto.” Si occupa non solo di tecnica ma anche di politica in quanto questo “manipolo di hacker” ha deciso di rimboccarsi le macchine e riprendere il controllo degli strumenti che si utilizzano per comunicare e organizzarsi quotidianamente. Dicono: “A noi piace definirlo server radicale, ed è la nostra risposta alle megamacchine digitali. […] Crediamo che la tecnologia non sia neutra, che Internet possa diventare anche uno strumento di oppressione, che l’informazione e il software debbano essere liberi e che le conoscenze non siano merce. Per noi l’hacking è studio e condivisione, sperimentazione e uso consapevole ma anche non convenzionale degli strumenti.” [cisti.org]
  • Eauchat: server francese che fornisce vari servizi open source per comunicare (Chat, Email), per pubblicare contenuti (Video, Sondaggi) o creare documenti collettivi (Pad) o per condividere file (Cloud). [eauchat.org]

Servizi web alternativi

  • Ecosiaimpostando Ecosia come motore di ricerca, fai qualcosa per il clima ogni giorno (gratuitamente!) perché “il motore di ricerca più ecologico del pianeta” si impegna a piantare alberi e sostenere l’energia rinnovabile attraverso varie azioni… [www.ecosia.org]
  • Framaform: piattaforma per creare i sondaggi online facilmente e nel rispetto verso il pubblico; puoi crea il tuo modulo con un semplice drag&drop e il grande numero di campi disponibili permette di coprire una grande varietà di bisogni… Uno dei tanti progetti del gruppo Framasoft. [framaforms.org/abc/it/
  • Framapad: editor di testo collaborativo online. I contributi di ogni utente sono indicati da un codice a colori, appaiono sullo schermo in tempo reale e sono registrati mentre vengono digitati. I pad (documenti) pubblici hanno una durata limitata per evitare di far crescere i nostri database indefinitamente. La data di scadenza è definita in base alla data di ultima modifica del blocco. Per conservare i tuoi documenti, considera di usare il Importazione/Esportazione. Uno dei tanti progetti del gruppo Framasoft. [framapad.org/abc/it/]
  • Jitsi Meet: applicazione di video-conferenza simile a Skype ma realizzato con software libero (FOSS ovvero Free and Open-Source Software) molto semplice ed intuitiva che puoi usare dal computer o dal telefono. [jitsi.org]
  • Tuta: servizio gratuito di posta elettronica e calendario, completamente crittografato e open source. Inoltre, l’assenza di tracciamento rende Tuta un provider di e-mail sicuro perché protegge i dati sensibili. Turn On Privacy è il suo motto! [tuta.com/it]
  • Mumble: un servizio di chat vocale (solo audio) molto efficiente, simile a Discord o Teamspeak, ma realizzato con software libero (FOSS ovvero Free and Open-Source Software); ne esiste anche un client web che permette di utilizzarlo senza installare l’applicazione. [www.mumble.info

Social network alternativi

Informazione (articoli, video, etc.)

Letteratura

Canali Telegram

Eventi

  • Hackmeeting (www.hackmeeting.org): evento che oggi raduna controculture informatiche in Italia, Spagna e America Latina, per presentare nuovi gruppi e servizi. La prima edizione italiana è stata quella tenutasi al CPA di Firenze sud, nel 1998. Dal 2000 si organizza anche in Spagna e in alcuni paesi dell’America Latina (in Bolivia e Mexico, sinora). Sul loro sito è possibile leggere la storia del movimento italiano [qui].

Corsi

  • Tecnologia Critica – Una prospettiva femminista hacker | Modulo del Master di I livello in Studi e Politiche di Genere presso Università di Roma Tre (è possibile l’iscrizione al singolo modulo di 23 ore didattiche (350 euro) con relativo riconoscimento dei crediti): Tecnologia critica, o anche critica tecnologica: questo modulo si propone di fornire strumenti teorici e pratici per navigare nelle acque turbolente (troubled/troubling) delle tecnologie contemporanee. Partiamo da noi, dalle esperienze e competenze di ciascun*, in un esercizio di autocoscienza collettiva applicato al nostro rapporto con le tecnologie – soprattutto informatiche, ma non solo – per situarci in un mondo cyborg, ibrido, in cui le violenze sistemiche marcano le nostre identità “fisiche” e digitali con mezzi diversi, eppure senza soluzione di continuità. La realtà che abitiamo è già (anche) virtuale, ma non certo eterea né inevitabile, in quanto prodotto, e a sua volta vettore, di rapporti di forza materiali, socio-economico-ecologici. Alle ingiunzioni hi-tech (delle “alte tecnologie”) preferiamo le relazioni di vicinato, i ferri delle nonne, materie seconde strappate alle discariche: “tecnologie basse” (low tech) per far breccia nel paradigma della crescita e dell’innovazione – tecniche selvatiche, subalterne, lente, indigene, sobrie e inaspettate, tecnologie conviviali dove non c’è chi comanda e chi obbedisce ma dove si intessono relazioni tra pari. In veste di hacker andiamo a decostruire le tecnologie ri-produttrici di corpi – in particolare quelli delle femmine – e di saperi – in primo luogo negli ambienti di ricerca universitaria – normati da un sistema di oppressione cis-etero-patriarcale, validista, psicofobo, razzista, suprematista bianco, colonialista, estrattivista, specista, neoliberista, et j’en passe. Quali soluzioni punk adottare per sopravvivere? Ci armiamo anche di tecniche pratiche di autodifesa digitale, addentrandoci nei fediversi alternativi alle reti abituali, esploriamo quel groviglio di software e attivismo politico che ritroviamo in sviluppator/ici di tutto il mondo. Sbeffeggiamo le sirene del marketing dell’intelligenza artificiale generativa per mettere a nudo il sistema militar-industriale e le piattaforme che mettono a profitto e mandano in guerra i nostri dati. Infine, mettiamo in prospettiva critica le conoscenze e le prassi indagate, rispetto ai bisogni energetici delle tecnologie informatiche più comuni, e al complesso sistema di approvvigionamento e trasformazione delle risorse (metalli, terre rare) necessario allo sviluppo tecnologico. Questo modulo è un invito alla discussione e all’organizzazione collettiva[www.masterstudiepolitichedigenere.it]

Attenzione! Ci scusiamo in anticipo per le varie lacune e importanti mancanze. La pagina di questo hacking database è però in costante aggiornamento: per condividere segnalazioni e suggerimenti, non esitare a scriverci💜 Grazie di cuore, GLTeam