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Non Una Di Meno

Dal 2016

Bio in breve: Il percorso NON UNA DI MENO nasce a Roma nel 2016 dal confronto tra diverse realtà femminili e femministe ragionando in merito ad alcune macro aree: il piano legislativo, i CAV e i percorsi di autonomia, l’educazione alle differenze, la libertà di scelta e l’IVG. Tale percorso è stato promosso da:

  • Io Decido – Rete Romana: una rete cittadina aperta, allargata, che negli ultimi tre anni si è mobilitata nelle strade, nei territori, negli ospedali, nelle università e in molti altri luoghi, cercando di strappare piccole conquiste e spazi potenziali di lotta e rivendicazione comuni sul tema della salute, diritto universale per tutt*, contro la violenza di genere e molto altro. Dal 2014 ha coinvolto cav, associazioni sindacali, sportelli antiviolenza, spazi di donne, spazi sociali, collettivi, laboratori d’inchiesta, singole. Tra le altre: Cagne Sciolte, Casa delle donne Lucha y Siesta, Centro Donna Dalia, Centro Donna Lisa, Chayn Italia, Cobas Policlinico, Cooperativa Sociale Be Free, Casa Internazionale delle Donne, Csa Astra, Degender Communia, Freedom For Birth Rome Action Group, Infosex-Esc , Lab. Puzzle, Sportello Una stanza tutta per sé.
  • UDI – Unione donne in Italia: UDI nasce come “Unione Donne Italiane” dalla esperienza femminile della Resistenza tra il 1944 e il 1945. È tra le principali protagoniste delle lotte per la conquista di diritti fondamentali per le donne quali il diritto al voto, all’istruzione, al lavoro, ai servizi sociali. Dagli anni settanta il suo percorso si intreccia con la variegata realtà del neofemminismo insieme al quale impone all’agenda politica italiana aspetti cruciali dell’esperienza femminile tra cui l’aborto, la violenza sessuale, i consultori. Nel 2003 cambia la sua denominazione per esteso in “Unione Donne in Italia”. Nelle sue articolazioni nazionali e territoriali interviene, nell’ottica dell’autodeterminazione, in tutte le questioni che riguardano la vita quotidiana delle donne di cui diffonde storia e cultura.
  • D.i.Re – Donne In Rete contro la violenza: la prima ed unica rete italiana a carattere nazionale di Centri Antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne. Raccoglie circa 80 centri antiviolenza e case delle donne che in trenta anni di attività hanno accompagnato e sostenuto migliaia di donne ad uscire dalla violenza e conquistare la libertà. Il nostro obiettivo è costruire percorsi di libertà per le donne.

 

NODI NUDM Dal 2016 il movimento femminista e transfemminista Non Una Di Meno (NUDM) si batte contro ogni forma di violenza di genere, contro tutte le facce che assume il patriarcato nella società in cui viviamo. Lo facciamo attraverso l’attivismo quotidiano dei nodi NUDM della nostra rete, sparsi in tutta Italia, organizzando assemblee nazionali e tavoli tematici, manifestazioni pacifiche nelle piazze e passeggiate rumorose per le strade delle nostre città, in particolare durante le giornate 8 marzo e 25 novembre.

ABBIAMO UN PIANO Il 21 novembre 2017 abbiamo presentato il nostro Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere: ABBIAMO UN PIANO [qui una sintesi].

ABBIAMO ANCHE UN OSSERVATORIO Sul sito web del nostro Osservatorio Nazionale sui femminicidi, lesbicidi, trans*cidi pubblichiamo i dati raccolti non solo per mostrarli e renderli noti ma soprattutto per denunciare la violenza sistemica esercitata sulla vita delle donne e di tutte le libere soggettività che si sottraggono alle norme di genere imposte (i dati archiviati sono suddivisi per anno a partire dal 2020 mentre nella homepage aggiorniamo i dati dell’anno in corso, l’8 di ogni mese).

NI UNA MENOS Non Una Di Meno è la traduzione italiana di Ni Una Menos. Dall’Enciclopedia Treccani: Ni Una Menos è il movimento contro il femminicidio e la violenza sulle donne nato in Argentina nel marzo 2015, la cui denominazione ricalca i versi della poetessa messicana vittima di femminicidio S. Chávez: Ni una mujer menos, ni una muerta más (Né una donna in meno, né una morta in più). Estesosi rapidamente come mobilitazione globale in altri Paesi sudamericani, quali il Messico, il Perù e il Cile, fino a raggiungere la Polonia, dove nel 2016 grazie alle proteste di piazza è stata bloccata una proposta di legge per vietare le interruzioni di gravidanza in caso di gravi malformazioni del feto, e gli Stati Uniti, in cui esso ha dato impulso al movimento di denuncia di molestie e abusi sessuali #MeToo, il collettivo femminista usa come forma di lotta lo sciopero – da occupazioni generalmente sottopagate, ma anche dalle attività quotidiane di gestione domestica e accudimento familiare – e le manifestazioni pacifiche di piazza, mirando alla base delle diseguaglianze di genere e sociali e assumendo il femminicidio come atto estremo di una catena di violenze che ha tra le sue maglie fenomeni quali lo sfruttamento, la misoginia e l’imposizione nelle relazioni sociali di un modello gerarchico e sessista. In Italia (dove secondo i dati aggiornati settimanalmente dal Ministero degli interni, al 3 marzo 2024, su 60 omicidi commessi, le vittime di sesso femminile sono state 20, di cui 18 uccise in ambito affettivo-familiare) il movimento Non Una Di Meno, attivamente impegnato a difesa delle donne vittime di violenze fisiche, psicologiche e simboliche, ha fatto propri gli stimoli provenienti dal collettivo argentino, ponendo in primo piano modelli interpretativi che additano l’intersezionalità dei piani di potere e oppressione implicati nelle relazioni maschio-femmina, ma mirando anche a difendere e valorizzare gli spazi fluidi che debordano dalle categorie convenzionali di genere.

Femminista perché: Non Una Di Meno (NUDM) è un movimento politico transfemminista, intersezionale, antirazzista, antifascista, anticapitalista, autonomo da qualsiasi partito, che mira alla trasformazione radicale della società a partire dalla lotta contro la violenza maschile e di genere e contro le gerarchie sociali. Non vogliamo piccole riforme e compromessi che modificano la condizione di pochi mentre lasciano intatte le gerarchie che ci opprimono, i confini che ci dividono e la violenza sociale che ci schiaccia. Noi siamo un movimento transnazionale che aspira a una trasformazione radicale della società e alla sovversione di rapporti di potere che travalicano i confini nazionali. Mentre la crisi della rappresentanza politica è un dato di fatto, il nostro movimento ha mostrato la capacità di aprire uno spazio politico sempre più espansivo, nel quale hanno potuto prendere parola in prima persona tutti quei soggetti che rifiutano violenza, oppressione e sfruttamento: donne e persone LGBT*QI+, precar*, italian* senza cittadinanza e migranti che non hanno alcun diritto di voto da esercitare, ma combattono in prima persona per la loro libertà di movimento. Siamo uno spazio transnazionale per il protagonismo di chiunque voglia lottare contro le politiche sessiste, razziste e neoliberali implementate con sempre maggiore intensità a livello globale. Questa autonomia è la nostra forza e a partire da qui abbiamo rifiutato e rifiutiamo ogni forma di gerarchia e delega, facendo dell’orizzontalità e del consenso assembleare la base della nostra pratica politica. Sappiamo che i partiti ci vedono come un bacino di possibili voti e che in questa fase di crisi cercano sponde nel movimento, ma diciamo a quei partiti che vogliono relazionarsi con noi di rispettare l’autonomia e le pratiche organizzative del movimento. Non Una Di Meno continua la propria lotta con le modalità di un movimento transnazionale nato e cresciuto dal basso: abbiamo un Piano e non ci fermeremo finché non lo avremo realizzato.

Grida di gioia: Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne (corpe) che più non hanno voce!

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Segnalazione a cura di GLTeam

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