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Officina Transfemminista Queer

Dal 2023

Bio in breve: Nel contesto culturale in cui viviamo, ci troviamo sempre più spesso di fronte a una realtà che mostra la sua profonda violenza, la sua inadeguatezza nell’accogliere e includere la diversità e la sua sfrontata incapacità di rinunciare a stereotipi e modus operandi che determinano l’oppressione di molti e molte. Patriarcato, capitalismo, razzismo, transfobia, omofobia, abilismo. Sono parole che sentiamo spesso ma che fatichiamo a mettere in relazione tra loro e analizzare con occhio lucido e politico. La risposta che ci sembra sempre più evidente è una: la collettività. Solo nel rapporto con le altre soggettività possiamo trovare occasione di capire, conoscere, condividere, immaginare nuovi significati e percorsi di lotta. L’Officina Transfemminista Queer nasce per decostruirsi e costruire. Decostruirsi perché vogliamo partire da noi stessə per riconoscere tutte quelle pratiche che mettiamo in atto quotidianamente che ci allontanano dal fine ultimo di un mondo basato sulla cura, l’accoglienza e l’ascolto attivo. Decostruire significa autoanalisi e autocoscienza, sincerità e dolore, riconoscimento dei propri privilegi e delle proprie oppressioni. Costruire perché crediamo che dal percorso di decostruzione debbano nascere suggestioni e strumenti per lo sviluppo individuale e collettivo. Ci immaginiamo un percorso che non si fermi alla critica ma che ci offra forza, cura, vicinanza e confronto. L’Officina Transfemminista Queer prende forma in un festival nella città di Ravenna. La prima edizione è avvenuta a dicembre 2023 con tre giornate incentrate su altrettanti macro-temi: lavoro e decolonizzazione, pratiche di decostruzione, salute. Il festival è ospitato dal Centro Sociale Autogestito per l’Antifascismo di Ravenna (dal 2002), un luogo per noi emblematico perché fucina politica e sociale di saperi e riflessioni su tematiche tanto importanti quanto complesse come quelle in questione.

Femminista perché: Nelle giornate del festival non ci aspettiamo di ottenere risposte esaustive né soluzioni lampo a problemi che permeano il nostro quotidiano con una tale invadenza e pervasività da essere, a volte, quasi irriconoscibili. Speriamo, invece, di progettare un percorso che avvicini chiunque senta la necessità impellente di riflessione e condivisione. Auspicabilmente, poi, vorremmo creare un nucleo di riferimento per portare avanti i discorsi iniziati e proseguire nelle nostre lotte quotidiane con maggiore determinazione, forti del sostegno reciproco e della sorellanza coltivata. L’Officina Transfemminista Queer è aperta a tuttə e lavorerà per rendersi sempre più inclusiva. Consapevoli dei nostri limiti, restiamo sempre disponibili ad ascoltare suggerimenti e critiche. L’Officina, però, per tutela di noi tuttə, non è aperta a chiunque metta in atto comportamenti molesti, denigratori e puramente provocatori. Ci incontriamo per crescere e confrontarci, non per deriderci e diffamarci vicendevolmente. Speriamo di piangere assieme, ridere, abbracciarci, stare in silenzio ad ascoltare, urlare la nostra rabbia, progettare e comprendere. Con rabbia e amore, OTQ

Grida di gioia: Strumenti e pratiche per decostruirsi e costruire!

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Segnalazione a cura di GLTeam

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